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In Costa Azzurra, non solo per il Festival

lunedì 16 maggio 2011
Sull’esclusivo litorale francese tra borghi, musei e ville trasformate in relais di lusso. La 64esima edizione del Festival di Cannes (www.festival-cannes.com), la celebre e mondana rassegna cinematografica che si sta svolgendo nella città francese fino al 22 maggio, è una fantastica occasione per scoprire paesaggi, musei, giardini e borghi della Côte d’Azur. Il clima mite e sempre soleggiato, i paesaggi esotici, i palazzi e le ville trasformate in relais di lusso, i porti e i boulevard delle cittadine frequentati dal jet set, l’alto numero di musei e di giardini, l’ottima offerta enogastronomica attirano da sempre visitatori da tutto il mondo sulla Costa Azzurra, che non conosce mai crisi.

I primi turisti, quasi tutti inglesi, arrivarono sulla costa francese alla fine del Settecento; scelsero Nizza che crebbe con la costruzione di un grande porto, di palazzi e di alberghi di lusso frequentati da lord e nobili, persino dalla regina Vittoria, habitué della cittadina: soggiornò prima al Grand Hôtel e poi al Regina con 42 persone al seguito, tra cui un suonatore di cornamusa e un asinello che usava per le sue passeggiate sulle alture di Cimiez, oggi elegante quartiere della città francese.

Nel 1822 il reverendo Lewis Way fece costruire il lungomare, la Promenade des Anglais, forse il più bello del mondo, che oggi ospita tra filari di palme il celebre Casinò (www.casinomediterranee.com), esclusive boutique e i palazzi più eleganti. Sempre a un inglese, a sir Thomas Coventry, si deve il colpo a salve che risuona tutti i mezzogiorno da un cannone sistemato sulla collina del castello per segnalare l’ora del pranzo. Dalla collina, che domina il centro storico, la Promenade, la baia degli Angeli e il porto e che si raggiunge a piedi o con un comodo ascensore, si gode una vista impareggiabile; del castello, invece, non rimangono che poche rovine.

Nel secolo scorso la Costa Azzurra piacque molto anche ai Russi, viaggiatori eccentrici che amavano organizzare feste sontuose: la prima a scoprire il fascino della zona fu l’imperatrice Carlotta di Prussia, che approdò a Villefranche-sur-Mer nel 1857 per raggiungere poi in calesse Nizza; nel 1864 arrivarono Alessandro II e la zarina Marija Aleksandrovna Romanova, il cui figlio Nikolaj morì l’anno seguente a villa Bermond, dove ora nel parco della cattedrale ortodossa di San Nicola (www.acor-nice.com), a nord di Nizza, sorge la cappella a lui dedicata. La chiesa, il cui progetto si rifà alla cattedrale di san Basilio di Mosca, è una visita da non perdere (dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 18).

Negli anni seguenti sempre a Nizza vennero costruite ville barocche e stravaganti, come il castello di Valrose del barone Von Der Wies, oggi sede universitaria della facoltà di Scienze, o quello di Ollières, antica residenza del principe Alexei Lobanov-Rostowsky nel quartiere delle Baumettes, o la residenza della principessa ucraina Kotschoubey, un tempo sede di feste e oggi museo di Belle Arti (www.musee-beauxarts-nice.org), dove sono conservate le opere di Marija Baškirtseva, che abitava sulla Promenade des Anglais e frequentava Guy de Maupassant, lo scrittore che nel 1886 aveva affittato un villino nella vicina Antibes.

Più a sud, la città di Cannes venne scoperta nel 1834 da lord Brougham che, in viaggio verso l’Italia, fu bloccato alla frontiera, chiusa per ragioni sanitarie, e costretto a pernottare in quello che allora era un piccolo villaggio di pescatori. Qui vi fece ingrandire il porto e chiamò i suoi amici inglesi, che vi si trasferirono scegliendo l’affascinante Cannes come luogo ideale dove vivere. Anni dopo ricchi imprenditori, banchieri e uomini d’affari tedeschi, svizzeri e francesi, sull’esempio degli inglesi e dei russi cominciarono a frequentare il litorale, facendo costruire enormi alberghi di lusso, castelli e ville eleganti. Ai primi del Novecento Michele di Russia, su iniziativa del magnate Henry Ruhl, fece aprire a Cannes l’hotel Carlton e due sale da gioco, costruite vicino al Suquet, il quartiere popolare più affascinante della città, mentre aristocratici e borghesi cominciarono a frequentare il centro storico, le sue spiagge di sabbia e la magnifica baia.

Oggi la città francese mostra il suo aspetto patinato lungo rue d’Antibes, la via principale dello shopping situata a sud della città, ma è d’obbligo una visita all’enorme palazzo del Festival, accanto al porto vecchio, da dove si allunga il magnifico boulevard de la Croisette, uno delle promenade più eleganti del mondo, fiancheggiato da pini e palme. Nei palazzi storici lungo il viale sorgono hotel lussuosi, che oggi sono un appuntamento fisso e non soltanto durante il Festival del cinema.

La Costa Azzurra ha sempre attirato artisti, scrittori e poeti: Anton Cechov soggiornava spesso a Nizza, così come Nikolaj Gogol' che abitava vicino alla piazza della Croix de Marbre; il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche trascorreva, invece, l’estate a Èze, delizioso borgo tra le montagne, famoso per il giardino esotico, a ridosso dell’antico castello, che raggruppa un centinaio di varietà di piante grasse, disposte lungo i sentieri che salgono verso la collina, dalla quale si gode un magnifico panorama.

Verso la metà degli anni Venti la ricca coppia americana Sarah e Gerald Murphy s’innamorò di Antibes e di ]uan-les-Pins, e la loro villa divenne il rifugio di Ernest Hemingway, John Dos Passos e Francis Scott Fitzgerald, che con la moglie Zelda abitò nella villa Saint-Louis, oggi trasformato nell’Hôtel Belles Rives (www.bellesrives.com), ricco d’atmosfera e di splendori. Anche il magnate americano Gordon Bennett, proprietario del giornale New York Herald, trasformò una suntuosa villa immersa in un grande parco nell’albergo più esclusivo e romantico della Côte: l’Eden Roc (www.hotel-du-cap-eden-roc.com) che oggi è l’oasi delle star che partecipano al Festival di Cannes.
Il borgo di Villefranche-sur-Mer, invece, fu il rifugio dorato nel 1924 del regista e pittore Jean Cocteau, che soggiornava all’Hôtel Welcome (www.welcomehotel.com), direttamente sul porto, e che regalò alla cittadina gli affreschi della piccola cappella romanica di Saint-Pierre, situata ai piedi della città vecchia, tutta da scoprire.

La stupenda luce della Costa Azzurra e la bellezza dell’entroterra furono effettivamente un richiamo irresistibile per i grandi maestri della pittura: Prosper Mérimée scelse Cannes dove dipingere e dove morì nel 1870; Pierre-Auguste Renoir amava il borgo di Cagnes-sur-Mer, mentre Pablo Picasso visse ad Antibes, che gli dedicò il Musée Picasso, aperto tutti i giorni tranne il lunedì, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18, a Cannes (dove poi si stabilì anche la prima moglie, la ballerina russa Olga Koklova), a Mougins e a Saint-Tropez. Henri Matisse scelse Nizza che gli ha dedicato il Musée Matisse (www.musee-matisse-nice.org) con centinaia tra quadri, disegni, incisioni, sculture e documenti del grande pittore francese.

La splendida cittadina di Saint-Tropez venne scelta a fine Ottocento da Paul Signac, i cui dipinti oggi si ammirano al Musée de l’Annonciade (visitabile tutti i giorni tranne il martedì, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 19) assieme ai capolavori di Pierre Bonnard, Henri Matisse e Georges Rouault. Amata dalla scrittrice francese Colette e definita da Henri-René-Albert-Guy de Maupassant “una stazione d’artisti”, divenne famosa negli anni Cinquanta per le frequentazioni del jet set internazionale, soprattutto da dive come Brigitte Bardot, che la resero un mito.

E’ un piacere scoprire le città e i villaggi, magari sorseggiando un aperitivo sul lungomare o nelle piazzette interne, e godere della bellezza del paesaggio, del mare e della montagna che li circonda, e passeggiare tra le viuzze dei borghi, come quello di St-Paul-de-Vence, ricco di musei, gallerie e fondazioni, amato dal pittore russo Marc Chagall che vi abitò nel 1965 fino alla morte nel 1985. Qui sono imperdibili la Fondation Maeght (www.fondation-maeght.com), che ospita fino al 13 giugno L’astrazione in Europa, oltre 80 opere da Kandinskij a Mondrian e a Bauhaus; la Galerie Berkowitsch (www.galerie-berkowitsch.com), che espone opere di Chagall, Magritte, Picasso e Mirò e fotografi come David Lachapelle; la Galerie Joel Guyot (www.galerie-joelguyot.com), che si trova nella via centrale del paese e che ospita opere di Arman, César, Murakami e Rothko. Infine è piacevole visitare la seicentesca Chapelle des Pénitents Blancs, in place de l’Eglise, decorata dal famoso artista belga Folon, il cui tema ricorrente sono le mani aperte, simboleggianti lo spirito di carità della confraternita.

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fonte: sole24ore viaggi

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