Dal classico dei classici, il Grand Canyon, ai vicini (americanamente parlando) slot canyon di Page. Ma non solo Arizona, lo spettacolo impagabile della gola che si palesa all'improvviso, sovvertendo l'equilibrio di un ambiente per ricrearne, magicamente, uno nuovo, fatto di contrasti, di luce e ombra, di acqua e deserto, si può trovare anche dietro casa, in Provenza. Oppure a Creta, ma anche nell'Africa Australe e alle Hawaii. Perfino nell'Australia che ha fama (statisticamente meritata) di essere il continente più piatto del pianeta.
Ferite, fenditure, spaccature nella pietra (di solito arenaria)
create dal lento ma costante scorrere di un fiume nel corso dei
millenni. I canyon (o gole) sono un inno alla costanza e alla
perseveranza di una singola goccia d'acqua che riesce a modellare
la roccia. Nel mondo ce ne sono tantissimi: alcuni sono molto
profondi ma larghi pochi metri (slot canyon) altri sono giganteschi
e coperti di vegetazione tanto che solo da un elicottero è
possibile comprenderne la reale natura. Alcuni devono la loro
nascita solo ad un fiume, per altri è stata necessaria anche
l'azione di un vulcano. Ma quali sono i più belli? Quelli che vi
lasceranno senza fiato? Scopriamoli insieme:
Le Gorges di Verdon, Francia. "Il più americano
dei canyon del Vecchio continente" così lo definì lo speleologo
Eduard Alfred Martel che per primo violò il segreto delle Gorges du
Verdon agli inizi del Novecento. A 100 chilometri a
nord ovest di Nizza, nell'Alta Provenza alle spalle di Cannes e
Saint Tropez, tra il profumo della lavanda e del caprifoglio si
apre "le gaz" ossia il grande vuoto come viene chiamato dagli
alpinisti francesi. Una spaccatura nella terra lunga 20 chilometri
e profonda 700 metri solcata dalle acque del fiume Verdon che l'ha
creata nel corso dei millenni. Un paradiso verticale per chi ama il
free climbing o la discesa in kayak.
Grand Canyon, Stati Uniti. E' il canyon per antonomasia a cui
tutti gli altri canyon si paragonano per sfruttare un po' della sua
maestosità e popolarità. Un'immensa gola creata dal fiume Colorado
nel nord dell'Arizona, che ha portato alla luce, come in un libro a
cielo aperto, milioni di anni di storia attraverso i sedimenti
sulla roccia. I numeri sono da capogiro: 446 chilometri di
lunghezza e 1600 metri di profondità immersi in uno scenario semi
desertico colora sabbia, arancio o rosso fuoco. Parte dell'area del
canyon è gestita dagli indiani Hualapai e proprio nella zona del
Grand Canyon West si trova lo
Skywalk
a forma di ferro di cavallo che permette di ammirare il fiume
Colorado mentre scorre sotto i vostri piedi un chilometro più in
basso.
Colca Canyon, Perù. I tour partono solitamente da
Arequipa, conosciuta anche come la Ciudad Blanca (la città bianca)
per la pietra con cui sono costruite le abitazioni. Gli autobus si
dirigono verso i piccoli villaggi di montagna di Chivay o
Cabanaconde, alle due estremità dell'area di interesse, e da lì si
può iniziare la visita ad una voragine più profonda del Grand
Canyon: ilColca
Canyon, nel sud del Perù. Con oltre 3mila metri di
profondità, il Colca è una immensa valle andina creata dal fiume
Colca che nasce nelle Ande e si tuffa nel Pacifico cambiando
diverse volte nome da Majes a Camana. Tappa obbligatoria e
imperdibile è il passo Cruz del Condor, dove i condor andini
sfruttando le correnti termiche si librano nell'aria (i momenti più
favorevoli sono la mattina o nel tardo pomeriggio quando i condor
cacciano).
Kings Canyon, Australia. Nel Red Centre,
l'infinito deserto di terra rosso cupa, del Northern Territory, a
circa 300 chilometri a nord-est del parco nazionale di Uluru-Kata
Tjuta (quella della mitica Ayers Rock, simbolo di tutta
l'Australia), si trova il
Kings
Canyon, una gola rocciosa profonda quasi 300 metri,
una ferita nel Watarrka National Park. Per effettuare il giro ed
ammirare il canyon dall'alto sono necessarie 4 ore e un'autonomia
di almeno 6 chilometri nelle gambe soprattutto per affrontare
l'inizio della camminata: una salita ripida definita Heartbreak
Hill ossia collina da crepacuore. Attenzione, alcune zone sono
considerate suolo sacro dagli aborigeni, quindi non avventuratevi
nei "fuori pista".
Antelope Canyon, Stati Uniti. In terra Navajo,
vicino alla cittadina di Page, si trovnao gli slot canyon più belli
del mondo: canyon a fessura, appunto, lunghi poche centinaia di
metri, profondi anche meno, ma strettissimi, con la luce che filtra
appena e in maniera diversa a seconda dell'ora, creando effetti
particolarisismi sull'arenaria che assume imperdibili nuance di
colore rosa-arancio. Il più famoso e facilmente accessibile è l'Antelope
Canyon, suddiviso in Lower Antelope e l'Upper
Antelope, entrambe formate dall'omonimo torrente stagionale che
ancora adesso ne plasma le forme; d'altronde il nome navajo per
indicare l'Upper Antelope è Tsé bighánílíní, che significa "Il
luogo dove l'acqua scorre attraverso le rocce". Il luogo è talmente
fotogenico che oltre alla visita standard, le guide Navajo
propongono il "photographic tour": se nel giro normale si viene
portati - da Page - con il pullman e si torna con lo stesso mezzo,
nel photo tour si può rimanere, e scegliere una a caso tra le
"corse di ritorno" successive: si beneficia di una consulenza extre
di un pro-shooter locale, e soprattutto si rimane , in numero
ristretto, nel canyon, per tutto il tempo che intercorre tra il
ritorno verso Page di un gruppo e l'arrivo del successivo.
Fish River Canyon, Namibia. Il Fish River oltre
ad essere il fiume più lungo della Namibia (solitamente secco
durante l'estate) ha un'altra peculiarità: ha dato vita nel corso
dei millenni a uno dei più grandi canyon del mondo, il Fish River
Canyon appunto. Lungo 160 chilometri e profondo 550
metri, fende la terra nel sud del paese nel Parco
Nazionale omonimo, divenuto da poco una popolare
destinazione per gli amanti del trekking. Esiste infatti la
possibilità di percorrere in 5 giorni un tragitto di 86 chilometri,
ma solo nella stagione secca perché fuori da questo periodo
temporale il livello dell'acqua rende pericoloso l'attraversamento.
Per cimentarsi nell'impresa occorre richiedere l'autorizzazione del
Namibia Wildlife Resorts a Windhoek, inoltre visto che lungo il
tragitto non troverete bar o punti di ristoro è necessario essere
in buona forma fisica e avere una sufficiente scorta d'acqua.
Canyon del Sumidero, Messico. All'estremo sud del
Messico, quasi al confine con il Guatemala, nella regione del
Chiapas le bellezze naturali non mancano: la lussureggiante Selva
Lacandona, i laghi di Montebello, le cascate di Misol-ha è il Canyon
del Sumidero. Formatosi per una faglia risalente a
milioni di anni fa e grazie allo scorrere inesorabile del fiume
Grijalva, il Cañón del Sumidero è un parco nazionale ricco di
grotte, cascate e strapiombi dalle forme curiose come il famoso
"Arbol de Navidad", a forma di albero di Natale, appunto. Le barche
per ammirare il canyon dal fiume partono da Chiapa de Corzo e
arrivano alla diga di Chicoasen che ne delimita il confine a nord.
Blyde River Canyon, Sudafrica. A nord dei monti
Drakensberg, nella provincia sudafricana di Mpumalanga, i fiumi
Blyde e Olifants hanno scavato l'altipiano di arenaria dando vita
un solco nel terreno lungo 26 chilometri e profondo 800 metri: il
Blyde
River Canyon. La strada per raggiungerlo è tutto un
programma: la Panorama
Route dalla città di Gaskop. Nella prima parte della
via da lontano si possono vedere le colline del parco Kruger. Una
volta arrivati al canyon potrete costeggiarlo e fermarvi ad
ammirare i due spot più famosi del luogo: la "God's Window" (la
finestra di Dio) da cui, come suggerisce il nome, si gode di un
panorama molto suggestivo, e le "Three Rondavels", ossia tre
formazioni rocciose che ricordano le capanne dei popoli locali;
proprio in corrispondenza delle Three Rondavels il canyon forma un
lago.
Waimea Canyon, Hawaii. E poteva mancare un Grand
Canyon del Pacifico? Sul lato occidentale dell'isola hawaiana di
Kauai il paesaggio si offre ai turisti in tutta la sua drammaticità
e bellezza. Approssimativamente lungo 16 chilometri e profondo 900
metri ha una storia geologica diversa da tutti gli altri: Waimea
ossia in hawaiano "acqua rossa", non deve la sua nascita unicamente
all'erosione del suolo provocata dal fiume Waimea, ma anche al
collasso del vulcano che creò l'isola stessa. Una meraviglia
geologica perfettamente inserita in un contesto di caldere e
terreni lavici tipici delle Hawaii. L'intera zona è protetta dal
Koke'e State Park. Ci sono diversi punti da cui ammirare il
panorama dalla strada principale, oppure potrete addentrarvi per i
sentieri predisposti sia per principianti che per escursionisti
esperti.
Le gole di Samaria, Grecia. Nel sud ovest
dell'Isola di Creta, un piccolo fiume passando attraverso le
Montagne Bianche (Lefká Óri) ha creato un canyon lungo 16
chilometri denominato Gole di Samaria. La
particolarità di questo canyon è la possibilità di percorrere il
letto del fiume su una passerella (il livello delle acque lo
permette solo da maggio a metà ottobre) e poter godere così
pienamente dell'effetto scenico di questo luogo divenuto Parco
nazionale nel 1962. Un autobus collega l'inizio del percorso con la
città di Chania (La Canea). Per percorrere i 18 chilometri che
separano Omalos Xiloskalo da Agia Roumeli occorrono circa 6 ore
durante le quali si passa attraverso una foresta di pini, il
villaggio abbandonato di Samaria, ma soprattutto il luogo più
famoso dell'intera gola subito dopo Samaria: le Porte di
Ferro (Sideróportes).
Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio vi aspettiamo su www.turistserviceplanet.com e per tutte le foto e gli aggiornamenti offerte sulla nostra pagina facebook.
fonte:repubblica viaggi
fonte:repubblica viaggi
0 commenti:
Posta un commento