Tra piazze e palazzi dalla scenografia perfetta la festa dei fiori per salutare la primavera.
Noto è come un giardino di pietra con le sue sculture e i suoi magnifici palazzi. Tra i mandorli e gli olivi il suo splendore barocco è una di quelle meraviglie siciliane che lascia incantati (www.comune.noto). Qui la primavera colpisce al cuore, con i suoi colori e i suoi profumi e l’intensità di questa terra antica. Palazzi decorati, facciate eleganti, balconi scolpiti con figure belle e mostruose, i draghi di pietra si alternano ai motivi floreali, sono le discrasie barocco dove si alternano la bellezza delle forme al mistero dei simboli orridi.
Noto sembra un teatro dalla scenografia perfetta, le piazze, le scalinate ogni angolo, ha un senso di continuità estetica. La sua pianta è lineare e logica e le tre strade principali da est a ovest sono concepite in modo che il sole le illumini sempre. Una coreografia perfetta resa possibile perché la città venne completamente ricostruita dopo essere stata distrutta da un terremoto nel 1693.
Noto venne appunto concepita per essere una scena teatrale, ‘truccando’ le prospettive, giocando con le linee e i contorni delle facciate. La pietra bianca dei palazzi con gli anni ha assunto un colore più sfumato e il tramonto rende le facciate al tramonto dorate e rosate e proprio per questa sua bellezza perfetta Noto è entrata nella lista del patrimonio dell’Unesco.
Da giorni c’è un’animazione speciale per una serie di appuntamenti legati alla primavera che dureranno fino al primo giugno ma soprattutto per l’Infiorata del 14 e 15 maggio che richiama migliaia di persone. Cortili, chiostri e strade vengono abbelliti con i petali di migliaia di fiori che diventano quadri ogni anno con temi diversi. Ogni angolo della città – dal sagrato della Basilica del Santissimo Salvatore alla scalea della Cattedrale, dal chiostro del Liceo-Ginnasio “Di Rudinì”, già collegio dei Gesuiti dal Settecento alla fine dell’Ottocento, alle chiese del Carmine, Annunziata, Spirito Santo, Sant’Isidoro e Francesco di Paola – presenta il “suo” bozzetto floreale, in omaggio alla Primavera.
Il centro della festa è via Nicolaci lunga 122 metri e larga 7 che diventa un tappeto colorato con immagini e composizioni floreali. I due lati della via sono fiancheggiati da splendidi palazzi barocchi. Spicca, sulla sinistra, Palazzo Nicolaci di Villadorata con i suoi balconi ‘esuberanti’, abbelliti da figure e supporti scolpiti con figure grottesche oppure putti, cavalli, sirene e leoni.
Per i due giorni della festa il selciato si trasforma in una lunga tela che gli artisti riempiono di pennellate di petali variopinti, a formare i quadri che quest’anno saranno dedicati al tema dei grandi Maestri del Novecento. I preparativi partono da oggi con gli ‘allestitori’ che lavoreranno dalle 16 del pomeriggio fino all’alba. Poi il grande spettacolo di colori. Il 14 e il 15 sfilerà per la città anche il corteo Barocco.
Noto sembra un teatro dalla scenografia perfetta, le piazze, le scalinate ogni angolo, ha un senso di continuità estetica. La sua pianta è lineare e logica e le tre strade principali da est a ovest sono concepite in modo che il sole le illumini sempre. Una coreografia perfetta resa possibile perché la città venne completamente ricostruita dopo essere stata distrutta da un terremoto nel 1693.
Noto venne appunto concepita per essere una scena teatrale, ‘truccando’ le prospettive, giocando con le linee e i contorni delle facciate. La pietra bianca dei palazzi con gli anni ha assunto un colore più sfumato e il tramonto rende le facciate al tramonto dorate e rosate e proprio per questa sua bellezza perfetta Noto è entrata nella lista del patrimonio dell’Unesco.
Da giorni c’è un’animazione speciale per una serie di appuntamenti legati alla primavera che dureranno fino al primo giugno ma soprattutto per l’Infiorata del 14 e 15 maggio che richiama migliaia di persone. Cortili, chiostri e strade vengono abbelliti con i petali di migliaia di fiori che diventano quadri ogni anno con temi diversi. Ogni angolo della città – dal sagrato della Basilica del Santissimo Salvatore alla scalea della Cattedrale, dal chiostro del Liceo-Ginnasio “Di Rudinì”, già collegio dei Gesuiti dal Settecento alla fine dell’Ottocento, alle chiese del Carmine, Annunziata, Spirito Santo, Sant’Isidoro e Francesco di Paola – presenta il “suo” bozzetto floreale, in omaggio alla Primavera.
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fonte: sole24ore viaggi
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