L'Elba. Stiamo parlando di un’isola che rappresenta il classico esempio di mondo a sé: mare, montagna, collina e pianura convivono insieme creando un’atmosfera riposante ma mai noiosa. Tra maggio e giugno è il periodo migliore per visitarla, fuori dai circuiti del macroturismo e delle folle. Colori e profumi pervadono l’aria e la macchia mediterranea, con i suoi boschi di lecci, i massi di granito disseminati qua e là, i terrazzamenti ricoperti di erica e il prezioso Santuario delle farfalle (www.santuariodellefarfalle.it) sono un’esperienza sensoriale e contemplativa unica. Una sorta di Cappella Sistina della natura, come ha puntualizzato il biologo Leonardo Dapporto, sicuramente un luogo sacro per i lepidotteri, situato sulle pendici del monte Capanne (il più alto dell’Arcipelago Toscano con i suoi 1019 metri), uno scrigno di biodiversità tutto da scoprire per una vacanza che porta a camminare con la mente e con il cuore tra i sentieri e le vecchie mulattiere della terza più grande isola italiana (www.islepark.it).
La parte meno nota ai più è l’entroterra. Una natura selvaggia che profuma di acacie e ginestre in splendida fioritura offre sentieri meravigliosi. Il “Sentiero dei profumi” è per esempio una miscela di sensazioni olfattive regalate dalle erbe selvatiche come aglio triquetro, ramerino, nipitella, erba cipollina e ancora cerfoglio, menta, finocchio selvatico, asparago dei boschi, ma anche lavanda, mirto e alloro (essenze che diventano ingredienti principali per ricette tradizionali della cucina elbana). Ma è tutta l’isola a presentarsi come un microcosmo attivo, a misura di essere umano, che invita a intraprendere attività all’aria aperta: a piedi, a cavallo o in mountain bike.
Tutte le strade e i sentieri sono ben tenuti, ottimi per essere percorsi anche in bici da ciclisti non particolarmente esperti per un’escursione di mezza giornata o a tappe per il giro completo dell’isola (per chi vuole migliorare la tecnica, numerosi centri qualificati offrono corsi ed escursioni guidate: www.elbabike.it). Chi preferisce condividere il proprio viaggio con un affidabile compagno di cammino, ha la possibilità di fare ippotrekking per mulattiere panoramiche, scegliendo tra itinerari di diversa durata.
E’ anche possibile organizzare trek di più giorni per visitare tutta l’isola (centroippicocostadeigabbiani.it) o divertirsi a scoprire spiagge o calette nascoste veleggiando di fronte alle coste frastagliate tra venti dolci e paesaggi incantati o ancora intrufolarsi con il kayak nelle grotte che ospitano sorgenti d’acqua dolce e uccelli marini, passando tra le rocce semiaffioranti dalle acque cristalline, magari soffermandosi tra le calette di granito di Marina di Campo (www.econauta.net). La varietà paesaggistica dell’isola si può scoprire attraverso il “bio watching”: flora, fauna e rocce diventano oggetto di osservazione per conoscere le forme di vita e habitat naturali accompagnati da guide ambientali (www.elba.org).
Un fatto molto suggestivo per i visitatori è che le testimonianze del passato affiorano da ogni angolo (vedi articolo correlato): la storia millenaria del posto affonda le radici nel periodo etrusco e da allora Romani, Spagnoli e Pisani ne hanno fatto un punto nevralgico per il controllo delle rotte marine del mar Tirreno (e, infine, l’esilio di Napoleone che l’ha resa famosa in tutto il mondo). Non è difficile quindi incappare in resti di tutti i tipi, per esempio scoprendo un santuario catalano al termine di un itinerario, un altare romano dietro un filare di vite, una torre medievale sul colle più alto (www.aptelba.it).
La parte meno nota ai più è l’entroterra. Una natura selvaggia che profuma di acacie e ginestre in splendida fioritura offre sentieri meravigliosi. Il “Sentiero dei profumi” è per esempio una miscela di sensazioni olfattive regalate dalle erbe selvatiche come aglio triquetro, ramerino, nipitella, erba cipollina e ancora cerfoglio, menta, finocchio selvatico, asparago dei boschi, ma anche lavanda, mirto e alloro (essenze che diventano ingredienti principali per ricette tradizionali della cucina elbana). Ma è tutta l’isola a presentarsi come un microcosmo attivo, a misura di essere umano, che invita a intraprendere attività all’aria aperta: a piedi, a cavallo o in mountain bike.
Tutte le strade e i sentieri sono ben tenuti, ottimi per essere percorsi anche in bici da ciclisti non particolarmente esperti per un’escursione di mezza giornata o a tappe per il giro completo dell’isola (per chi vuole migliorare la tecnica, numerosi centri qualificati offrono corsi ed escursioni guidate: www.elbabike.it). Chi preferisce condividere il proprio viaggio con un affidabile compagno di cammino, ha la possibilità di fare ippotrekking per mulattiere panoramiche, scegliendo tra itinerari di diversa durata.
E’ anche possibile organizzare trek di più giorni per visitare tutta l’isola (centroippicocostadeigabbiani.it) o divertirsi a scoprire spiagge o calette nascoste veleggiando di fronte alle coste frastagliate tra venti dolci e paesaggi incantati o ancora intrufolarsi con il kayak nelle grotte che ospitano sorgenti d’acqua dolce e uccelli marini, passando tra le rocce semiaffioranti dalle acque cristalline, magari soffermandosi tra le calette di granito di Marina di Campo (www.econauta.net). La varietà paesaggistica dell’isola si può scoprire attraverso il “bio watching”: flora, fauna e rocce diventano oggetto di osservazione per conoscere le forme di vita e habitat naturali accompagnati da guide ambientali (www.elba.org).
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fonte: ansa viaggi
fonte: ansa viaggi
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