Las Palmas, nell'isola centrale dell'arcipelago spagnolo, è celebre per il suo clima, una primavera continua. Ora si propone anche per chi ama l'arte e la musica.
È stato divertente lo scorso gennaio: la neve sulle montagne, qualcuno con gli sci lungo i pendii, e tanti in bikini sulla spiaggia" ride Victoria, studentessa ventenne, maglietta con la scritta-sfida "Las Palmas 2016". Perché il capoluogo di Gran Canaria, la più centrale dell'arcipelago spagnolo che comprende luoghi-simbolo delle vacanze come Tenerife, Lanzarote e Fuerteventura, alla nomea di essere il luogo con il clima migliore al mondo ("Vivere a ventidue gradi", recitano gli slogan), ora aggiunge l'intenzione di diventare capitale europea della cultura.
O almeno, di dimostrare che qui, in mezzo all'Atlantico a due ore e tre quarti di volo da Madrid, con un aeroporto che è il quinto di Spagna per volume di traffico considerati i circa due milioni e mezzo di turisti accolti nel corso dell'anno, non ci sono soltanto sole, palme e una sfilata di locali dai nomi (ahimé) un po' troppo naif lungo l'immenso "paseo", cioè la passeggiata che contorna l'arco della Playa de Las Canteras, la più grande della capitale (che divide oneri ed onori del governo canario con Santa Cruz de Tenerife) ma teatri, musei e centri culturali all'altezza di Londra o Barcellona.
E affollatissimi, per di più: come si spiegherebbero i 1780 posti dell'auditorium intitolato al tenore Alfredo Kraus, canario d'origine, a picco sul mare de Las Canteras, con i surfisti che si vedono dal finestrone-scenario, con una seconda sala unica in Europa (perché, pur esotica che sia, questa è una propaggine del vecchio continente) nella quale i seicento posti sono "a scomparsa" per ospitare balli e meeting? Semplice, sorride Juan Cambreleng Roca, direttore generale del progetto Las Palmas 2016: "Qui il quaranta per cento del pubblico è costituito da stranieri, dagli italiani ai britannici ai tedeschi, che hanno acquistato una casa per le vacanze o la pensione: a migliaia vivono qui, magari da ottobre a maggio. Alla fine di ogni rappresentazione, partono dal Kraus o dal Teatro Pérez-Galdos i pullman per le località di Maspalomas e Playa del Inglès, nel sud, dove c'è il maggior movimento turistico-balneare".
In valigia, se ci si ferma un po' da queste parti, vanno sia il pareo che l'abito da sera, insomma.
E poi, sarà che anche Cristoforo Colombo ha fatto scalo qui prima di mettere la prua sulle pretese Indie in ben tre dei suoi quattro viaggi, come racconta con una quantità di documenti e oggetti la Casa-Museo dell'Ammiraglio, nel cuore della Vigueta, il centro storico di Las Palmas; ma le star mondiali non mancano mai di mettere in agenda uno o due spettacoli "canarini" nei tour transoceanici. Come Peter Gabriel, che ogni anno ha scelto di fissare nel parco di Santa Catalina una tappa del suo Womad, il festival mondiale di arte, musica e danza. E il fenomenale pianista cinese Lang Lang, corteggiato dai teatri di tutto il mondo, non si ferma mai sull'isola per meno di due spettacoli.
Così, a duecentodieci chilometri dalle coste dell'Africa, Gran Canaria si gode il fatto di essere considerata una sorta di continente in miniatura, in cui dal clima temperato-atlantico del nord si scende a quello più tropicale del sud, non a caso preso d'assalto specialmente dai turisti del Nord Europa, più fitto di locali e discoteche. Vacanze consigliate in ogni stagione, quindi, e motivi d'interesse anche lontano dal mare, nel cuore vulcanico dell'isola: d'altro canto, il quarantasei per cento del territorio e oltre cento ettari della fascia costiera sono stati dichiarati riserva della biosfera da parte dell'Unesco.
"Un luogo tricontinentale", è la frase più ripetuta. Las Palmas aderisce alla rete internazionale che da Saint Malo a Cadice e Genova, unisce città portuali e culturali fino al Giappone e al Canada. Luce d'Africa, autostrade europee e le case colorate della Vegueta a fare da avamposto di quella che diventò l'architettura coloniale del Nuovo Mondo, scorci di Brasile e di Messico.
O almeno, di dimostrare che qui, in mezzo all'Atlantico a due ore e tre quarti di volo da Madrid, con un aeroporto che è il quinto di Spagna per volume di traffico considerati i circa due milioni e mezzo di turisti accolti nel corso dell'anno, non ci sono soltanto sole, palme e una sfilata di locali dai nomi (ahimé) un po' troppo naif lungo l'immenso "paseo", cioè la passeggiata che contorna l'arco della Playa de Las Canteras, la più grande della capitale (che divide oneri ed onori del governo canario con Santa Cruz de Tenerife) ma teatri, musei e centri culturali all'altezza di Londra o Barcellona.
E affollatissimi, per di più: come si spiegherebbero i 1780 posti dell'auditorium intitolato al tenore Alfredo Kraus, canario d'origine, a picco sul mare de Las Canteras, con i surfisti che si vedono dal finestrone-scenario, con una seconda sala unica in Europa (perché, pur esotica che sia, questa è una propaggine del vecchio continente) nella quale i seicento posti sono "a scomparsa" per ospitare balli e meeting? Semplice, sorride Juan Cambreleng Roca, direttore generale del progetto Las Palmas 2016: "Qui il quaranta per cento del pubblico è costituito da stranieri, dagli italiani ai britannici ai tedeschi, che hanno acquistato una casa per le vacanze o la pensione: a migliaia vivono qui, magari da ottobre a maggio. Alla fine di ogni rappresentazione, partono dal Kraus o dal Teatro Pérez-Galdos i pullman per le località di Maspalomas e Playa del Inglès, nel sud, dove c'è il maggior movimento turistico-balneare".
In valigia, se ci si ferma un po' da queste parti, vanno sia il pareo che l'abito da sera, insomma.
E poi, sarà che anche Cristoforo Colombo ha fatto scalo qui prima di mettere la prua sulle pretese Indie in ben tre dei suoi quattro viaggi, come racconta con una quantità di documenti e oggetti la Casa-Museo dell'Ammiraglio, nel cuore della Vigueta, il centro storico di Las Palmas; ma le star mondiali non mancano mai di mettere in agenda uno o due spettacoli "canarini" nei tour transoceanici. Come Peter Gabriel, che ogni anno ha scelto di fissare nel parco di Santa Catalina una tappa del suo Womad, il festival mondiale di arte, musica e danza. E il fenomenale pianista cinese Lang Lang, corteggiato dai teatri di tutto il mondo, non si ferma mai sull'isola per meno di due spettacoli.
Così, a duecentodieci chilometri dalle coste dell'Africa, Gran Canaria si gode il fatto di essere considerata una sorta di continente in miniatura, in cui dal clima temperato-atlantico del nord si scende a quello più tropicale del sud, non a caso preso d'assalto specialmente dai turisti del Nord Europa, più fitto di locali e discoteche. Vacanze consigliate in ogni stagione, quindi, e motivi d'interesse anche lontano dal mare, nel cuore vulcanico dell'isola: d'altro canto, il quarantasei per cento del territorio e oltre cento ettari della fascia costiera sono stati dichiarati riserva della biosfera da parte dell'Unesco.
"Un luogo tricontinentale", è la frase più ripetuta. Las Palmas aderisce alla rete internazionale che da Saint Malo a Cadice e Genova, unisce città portuali e culturali fino al Giappone e al Canada. Luce d'Africa, autostrade europee e le case colorate della Vegueta a fare da avamposto di quella che diventò l'architettura coloniale del Nuovo Mondo, scorci di Brasile e di Messico.
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fonte: repubblica viaggi
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