Tutte le visite

Varsavia: modernità e storia

domenica 5 giugno 2011
Una capitale che si è data un volto modernissimo, capace però di svelare la sua natura antica, che ha resistito a mille tragedie. Musei bellissimi e un mercato affascinante. 
Villette unifamiliari, grandi incroci autostradali, shopping center, luci, insegne e verde ben curato ovunque. Poi la selva dei grattacieli, una skyline americana. Quando il nuovissimo, puntuale Boeing 737 della Lot comincia la discesa, sembra di avvicinarsi dal cielo a una Miami o una Sidney venute dal freddo. Invece no, dietro quei grattacieli c´è un centro storico stupendo ricostruito dopo che Hitler l´aveva fatto radere al suolo, e una pulsante, giovanile metropoli europea. Già dal cielo Varsavia si annuncia risorta dalle sue ceneri. Atterraggio morbido, qui i piloti imparano a volare sugli F16 e sui MiG 29, e l´aerostazione evoca il terminal 2 di Monaco di Baviera. Cinque minuti e la valigia arriva. Benvenuti a Varsavia, ventidue anni dopo la rivoluzione che abbatté il Muro di Berlino. Città modernissima, ma centro storico antico, risorto come una fenice dagli orrori della guerra mossa da Hitler e Stalin. Seguiteci, ne vale la pena.
Scegliamoci un albergo in centro: il Sofitel su Piazza Pilsudski, cuore delle cerimonie pubbliche e delle emozioni del Paese, o il Bristol a Krakowskie Przedmiescie, da secoli l´avenue più bella di Varsavia. Passeggiamo su Piazza Pilsudski e cominciamo ad assaporare la mescolanza, insieme inquietante e affascinante, tra un presente vivace e le tragedie del passato. Il grande parco che vediamo si chiama "giardino sàssone", e quelle poche colonne sotto cui ogni domenica alle undici i soldati in alta uniforme, suonando l´inno nazionale e la marcia dei caduti al fronte, inscenano un cambio della guardia che è quasi un "tropoping the colour" in miniatura, sono quanto resta d´un palazzo splendido raso al suolo dalla Wehrhmacht. Correva l´anno 1944, l´esercito nazionale polacco guidò l´insurrezione di Varsavia occupata dai nazisti.

Passeggiamo accanto alla statua di Pilsudski, il padre della patria che nel 1920 aveva fermato i russi alle porte di Varsavia. Eccoci a Krakowskie Przedmiescie, ammiriamo il Bristol, i palazzi rinascimentali o neoclassici ricostruiti. A destra, con le spalle alla piazza, l´Università. Vale la pena visitarla e tornare con la mente alla rivolta del ´68, due mesi prima che a Parigi, repressa nel sangue e con una purga antisemita. Passeggiamo verso il centro storico. Tra boutique di moda e gradevoli bar ci si apre davanti agli occhi la piazza del castello reale, che ospita un bel museo sulla storia della città. Palazzo ricostruito dopo il ´45, come tutto il centro storico. Avventuriamoci ora tra le viuzze che puntano sul Rynek Starego Miasta, la piazza del mercato della città vecchia. Tutto tornato come secoli fa. Grazie anche, ironia della sorte, alla collezione di foto da maniaco dell´arte che il maresciallo Goering, capo della Luftwaffe, fece scattare in città prima dell´ordine di distruggerla. Splendida la cattedrale di San Giovanni, con le tombe degli eroi nazionali e su un muro laterale i cingoli di un Goliath, un panzer telecomandato della Wehrmacht che dovette colpirla per farla saltare in aria.

Il Rynek vale una lunga passeggiata. Per le facciate dei palazzi ricostruiti a meraviglia, per le terrazze di birrerie e ristoranti. Ma la passeggiata non finisce qui. Ripercorriamo la Krakowskie Przedmiescie, diamo uno sguardo al palazzo presidenziale, chiudiamo gli occhi e corriamo indietro nel tempo, rieccoci a un appuntamento con la Storia: qui nella primavera ´89 la giunta di Jaruzelski e i leader di Solidarnosc negoziarono la transizione non violenta alla libertà, la svolta che fece cadere il Muro di Berlino. Pochi minuti a piedi, poi a destra giù verso il fiume. Visitiamo il Museo di Chopin, splendidamente rinnovato: tutto interattivo, per riscoprire la vita del maestro, da un esilio all´altro, da un amore all´altro, da una composizione all´altra.

Per gli altri musei usiamo un taxi. A cominciare dal Museo dell´insurrezione, appena aperto in un´ex fabbrica. Ripercorre, interattivo anche questo, la storia dell´aggressione nazista e sovietica, della resistenza polacca, della rivolta della città. Pezzo forte, un Liberator delle squadriglie polacche della Royal Air Force che paracadutavano armi agli insorti. Oppure spingiamoci più lontano, ai parchi reali di Wilanòw e Lazienki. Un assaggio in più della Varsavia spumeggiante degli anni Venti e Trenta, vivace come la città che sta tornando. Nel pomeriggio un po´ di shopping: boutique moderne ovunque in centro, o a piazza Pilsudski, nel cortile dell´European building progettato da Norman Foster. O a Plac Trzech Krzyzy, piazza delle tre croci, per i gioielli da designer. A sera, troverete discoteche ovunque. O ristoranti, polacchi ma anche internazionali, e ottimi sushi e bar alla moda, dal caffè belle époque del Bristol fino a Miedzy Namy, il locale alternativo chic sulla ulica Bracka.
Se poi, a tarda sera, passeggiate di nuovo nella città vecchia, affacciatevi un attimo a quell´angolo di ulica Kanonia, dal portoncino scorgerete l´altra riva della Vistola. È l´ultima scena de I dannati di Varsavia del grande Andrzej Wajda, quella in cui i resistenti fuggiaschi guardano la sponda del fiume da cui i russi non verranno a salvarli.  
Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio vi aspettiamo su www.turistserviceplanet.com e per tutte le foto e gli aggiornamenti offerte sulla nostra pagina facebook.

fonte: repubblica viaggi  

0 commenti:

Posta un commento

 

preventivi su:

Su questo blog, troverete consigli, esperienze e racconti di viaggio, nonchè notizie e curiosità su eventi e feste di tutto il mondo! Siamo anche su facebook e sul sito www.turistserviceplanet.com per organizzare la vostra vacanza!

Blog Archive

Powered By Blogger

Post più popolari

Categories

About Us

© 2010 Turist Service Planet Design by Dzignine
In Collaboration with Edde SandsPingLebanese Girls

 
Share