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Riga, anseatica e Nouveau

martedì 18 ottobre 2011
Alla scoperta della capitale lettone, originale mix di tradizioni germano-nordiche e di estetica della Parigi dell'Ottocento. Un dedalo di viuzze medievali popolate da edifici in colori pastello, grandi viali alberati affiancati da imponenti palazzi ottocenteschi (è da qui che forse nasce la "Parigi del Baltico") ma soprattutto una versione assolutamente originale dell'Art Nouveau, che arricchisce la parte Nord-occidentale del centro storico, e ha fatto guadagnare a Riga il riconoscimento dell'Unesco. I palazzi progettati per la stragrande maggioranza da Mikhail Eisenstein, padre del grande regista Sergei (La corazzata Potëmkin), sono infatti "Patrimonio dell'Umanità" dal 1997, unitamente all'insieme del centro storico di Riga. Che è quanto mai vario, e affascinante.

Una passeggiata per la capitale della Lettonia - molto più a portata di mano grazie alle linee aree low cost, e a poche ore di navigazione da Stoccolma - può partire dalla cattedrale, nel cuore del centro storico, costruita nel XIII secolo e poi modificata fino al XVIII secolo. Al suo interno è custodito uno degli organi più grandi del mondo, costruito alla fine del XVI secolo; bellissime anche le vetrate. Dietro la cattedrale, un particolare che può essere notato solo da un italiano: il ristorante di Albano Carrisi, che si chiama, guarda un po', "Felicità". Si mangia e si beve rigorosamente italiano, la materia prima arriva dalla tenuta dei Carrisi, in Puglia. E anche la musica è d'importazione: fra una portata e l'altra si ascoltano le canzoni più celebri del cantante.

Davanti alla cattedrale, ma ovunque per la città, si vendono collane di ambra. La Lettonia è chiamata la terra dell'ambra: il commercio di questa resina fossile, è stato praticato sin dall'antichità, attraverso le vie commerciali che univano il Baltico con le regioni del Mediterraneo, fino all'Antica Roma e all'Egitto. A Riga i prezzi sono bassi, e i gioiellieri esperti: si trova di tutto, dalla collanina artigianale a 5 euro fino ai pezzi di grande valore e originalità.

Per la Città Vecchia si parla di architettura anseatica, dal nome della Lega che ha unito dal medioevo fino all'inizio dell'età moderna le principali città del Nord Europa (tra Germania, Polonia, Lituania, Estonia, Lettonia, Olanda, Belgio, Danimarca, Svezia, fino alla Russia). Del fiorente passato mercantile della città ci sono diverse testimonianze, a cominciare dalla Grande Gilda, a pochi passi dalla Piccola Gilda, antiche sedi delle corporazioni. Di fronte ai due palazzi si può notare un edificio giallo conosciuto come "Il Gatto nero", esempio affascinante di architettura art nouveau ma anche ricordo di un curioso episodio. Narra la leggenda che il proprietario dell'edificio, bandito dalla Grande Gilda, per vendicarsi sistemò sul tetto la scultura di un gatto con la parte posteriore rivolta verso la Gilda. Ma la corporazione fece causa, ottenendo che il gatto nero venisse girato dall'altra parte...e lì è ancora oggi.

Sede di mercanti, ma di un gruppo particolare di commercianti scapoli, che avevano per patrono San Maurizio, la Casa delle Teste Nere. Nella stessa piazza anche il Municipio. Nella città antica da non perdere il Museo di arti decorative e applicate, che espone un'ampia ed eterogenea collezione di pezzi che vanno dai tessuti agli oggetti di vetro, e un museo completamente diverso, il Museo dell'occupazione della Lettonia, una struttura grigia e moderna, che ricorda il passato triste, le occupazioni vissute nel modo peggiore dalla città, e cioè quelle dei nazisti e dei sovietici.

Parlando di musei, c'è anche il museo etnografico all'aperto, che si trova a dieci chilometri da Riga, tra le foreste di sempreverdi che si affacciano sul lago Jugla. Il museo è composto da circa 90 edifici tradizionali, originali (smontati e poi ricostruiti sul posto), delle antiche comunità lettoni, principalmente di tipo rurale: fattorie, mulini a vento, capanne di pescatori e chiese. Uno degli edifici più rilevanti è probabilmente la chiesa luterana in legno, risalente al Diciottesimo secolo.

Una visita di Riga non può naturalmente non comprendere le vie nelle quali c'è la maggiore concentrazione di edifici di art nouveau, e cioè Elizabetes iela e Alberta iela. Figure egiziane, mascheroni, personaggi mitologici. Ci sono anche due piccoli musei, nello stesso edificio: il primo è dedicato proprio all'Art Nouveau, è accuratamente arredato con mobili e accessori dell'epoca. Il secondo, al piano superiore, è dedicato al pittore Janis Rozentals, che vi abitò a lungo, ed è una figura molto importante nella pittura lettone. Passando dalla città vecchia alla parte ottocentesca va vista assolutamente la suggestiva statua della libertà dello scultore lettone Kârlis Zâle, eretta nel 1935 durante un breve periodo d'indipendenza tra le guerre. Il monumento è alto 42 metri. 

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fonte: repubblica viaggi  

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